Il tavolo del sé

Attorno ad un tavolo, tanti me stesso per…

… per “unire i puntini” delle proprie esperienze, per farle crescere ancora. Ma senza gli arrivismi e i desideri di “emergere”, tipici della giovane età. Ma anche per fare pace con i tanti personaggi che vivono in me.

Adesso le competenze acquisite in questi anni sono finalizzate solo a me stesso ed agli altri, in particolare alle giovani generazioni. Sono il dono di una vita di successi ma anche di tanti errori e possiedono una energia potenziale infinita. Basta convogliarla bene.

Non voglio più guardare al passato nostalgicamente e ricordando le cose negative. Non gioverebbe a nessuno. Voglio guardare al futuro e alle cose belle che potrò ancora fare grazie all’esperienza maturata e quella che verrà ancora. Ma – soprattutto – con l’aiuto delle persone care (Lorena in primis).

Voglio perdonare chi, in passato, mi ha offeso, deluso ed ostacolato. Il passato è passato e, come ha detto Budda: “Bisogna perdonare gli altri, non perché essi meritano il perdono, ma perché tu meriti la pace!“.

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